Messaggero di sant’Antonio

Con il «Messaggero di sant’Antonio» alla scoperta della “cucina del Santo”

Se san Francesco d’Assisi è spesso ricordato per le sue quaresime e digiuni, era attento anche ai bisogni di ciascuno. In questo senso, «degno di nota è l’episodio del frate che, nel mezzo della notte, grida e si lamenta che sta morendo di fame. Francesco fa preparare la mensa e «affinché quel fratello non si vergognasse a mangiare da solo, si posero tutti a mangiare insieme con lui», come racconta la Leggenda Perugina (cfr. Fonti Francescane n. 1568). Mangiare insieme è uno dei momenti in cui si manifesta la vita fraterna e comunitaria.

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“Fratelli uniti nel servizio”, nel Messaggero di sant’Antonio di marzo le storie di alcuni dei frati e dei padri della basilica

In Basilica sono numerosi sia i «frati» non sacerdoti sia i «padri», cioè i frati ordinati. Tutti insieme lavorano, supportandosi a vicenda, perché il grande santuario sia un luogo di fede sempre bello e accogliente. Ma perché alcuni frati vengono chiamati padri, mentre altri no? Che differenza c’è tra frate e padre? A raccontare le loro peculiarità è padre Massimiliano Patassini in “Fratelli uniti nel servizio” sul «Messaggero di sant’Antonio» di marzo.

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