Si intitola “Amico, custode dell’anima” la riflessione che questo mese il rettore della Basilica del Santo, padre Antonio Ramina, propone sul «Messaggero di sant’Antonio».
Nei suoi Sermoni sant’Antonio scriveva: «Dire amico è come dire “custode dell’anima” e il termine viene da amare. A chi è amico di Dio viene manifestata talvolta una certa luce nella coscienza, una luce di interiore letizia...».
«Poche realtà tipicamente umane sono forse così bistrattate e svilite come l’amicizia; almeno da un punto di vista lessicale – riflette Ramina –. A parole, infatti, si è amici di tutti. I social media costringono ad aumentare a dismisura il numero degli «amici», i collegamenti, le connessioni, le condivisioni. Tutti collegati con tutti. Tutti amici di tutti. E così, in realtà, non si è amici proprio di nessuno. Le parole di sant’Antonio illuminano un aspetto peculiare e quanto mai prezioso dell’amicizia, dell’amicizia vera: l’intimità».
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