Messaggero di sant'Antonio

La Basilica inclusiva, il Santo è per tutti

Bellezza, passione, spiritualità, voglia di condividere e un pizzico di ironia sono gli ingredienti di una visita davvero aperta a tutti. Un innovativo progetto di pastorale dell’arte ha creato in Basilica di Sant’Antonio un percorso in cui la disabilità è occasione per conoscere in modo inedito i tesori di arte e spiritualità del santuario.

A presentare l’iniziativa nel «Messaggero di sant'Antonio» di settembre è Giulia Cananzi con l'articolo “La Basilica inclusiva”.

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Ripartire dall’amore, le riflessioni del rettore del Santo sul «Messaggero di sant’Antonio»

«La confessione è chiamata anche “porta del cielo”. O vera porta del cielo, o vera porta del paradiso! Per mezzo di essa infatti, come attraverso una porta, il peccatore pentito viene introdotto al bacio dei piedi della divina misericordia, viene sollevato al bacio delle mani della grazia celeste, viene innalzato al bacio del volto della riconciliazione con il Padre» (Sant’Antonio, Sermoni, La penitenza)

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Albino Luciani, il vescovo «scricciolo» sul Messaggero di sant'Antonio di luglio-agosto

Attraverso le sue lettere immaginarie pubblicate dal 1971 al 1974 sul «Messaggero di sant'Antonio», Albino Luciani, allora patriarca di Venezia, annunciava il Vangelo, utilizzando l’umorismo e l’autoironia e invitando ciascuno a incamminarsi sulla via della santità. Rispondendo a una lettrice del mensile antoniano, nel numero di luglio-agosto, il direttore fra Massimiliano Patassini, racconta la collaborazione del futuro papa Giovanni Paolo I con il periodico dei frati del Santo.

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L’amicizia al tempo dei social e l’attualità del messaggio antoniano

Si intitola “Amico, custode dell’anima” la riflessione che questo mese il rettore della Basilica del Santo, padre Antonio Ramina, propone sul «Messaggero di sant’Antonio».

Nei suoi Sermoni sant’Antonio scriveva: «Dire amico è come dire “custode dell’anima” e il termine viene da amare. A chi è amico di Dio viene manifestata talvolta una certa luce nella coscienza, una luce di interiore letizia...».

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Di quando la peste colpì Padova e il convento del Santo

Quattro anni fa imperversava nel mondo la pandemia da Covid-19, e in molti pensarono alle terribili epidemie dei secoli passati, ricordate da artisti e scrittori. Tra tutte, la famigerata peste descritta mirabilmente da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi, che si scatenò nel Nord Italia tra il 1630 e il 1631, decimando la popolazione e infuriando con particolare virulenza nelle città più popolose. Anche la Città del Santo ne venne colpita, e con essa la vita della comunità del Santo, ma non fu l’unica volta…

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Anna e le sue sorelle, sul «Messaggero di sant'Antonio» una storia di coraggio e carità al femminile in Kenya

Un progetto in Kenya che mira a diminuire la mortalità materno-infantile, portato avanti da suore medico-missionarie con il supporto di Caritas sant’Antonio, affonda le radici nel 1925 e nel coraggio di una missionaria, che ha fondato la prima congregazione di medici donne nella Chiesa. A raccontare questa storia è Giulia Cananzi sul «Messaggero di sant’Antonio» di maggio.

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«Vedere con gli occhi del corpo», il primo presepe di san Francesco nel Natale 1223

Ottocento anni fa, nella Notte Santa del 1223, a Greccio (Rieti), Francesco d’Assisi, coinvolgendo gli abitanti del paese, rievocò la nascita di Gesù a Betlemme.

Frate Francesco volle «rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello».

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L’incendio della Basilica del 1749, sul «Messaggero di sant’Antonio» il resoconto dell’evento

Nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1749 un incendio devastò il Santuario antoniano. Solo l’intervento di un manipolo di coraggiosi preservò le reliquie antoniane dal fuoco. E la generosità del «popolo di Antonio» restituì presto la chiesa al culto.

Sicuramente non dovevano essere mancati altri piccoli incendi – domati senza danni eccessivi – in una struttura che ha molti inserti lignei, ma nessuno fu così drammaticamente tragico come quello.

Fra Luciano Bertazzo racconta sul «Messaggero di sant’Antonio» quella catastrofe che impressionò molto la città e non solo.

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“Quando la Basilica fu a rischio”, il «Messaggero di sant’Antonio» racconta gli eventi che nei secoli hanno messo in pericolo il complesso dei frati

L’«orribil meteora» del 1394, il «guasto» del 1513, la grandine devastatrice del 1834. Sono solo alcuni degli eventi che, nel corso di 800 anni, hanno rischiato di distruggere il santuario che dal 1232 ospita i sacri resti di sant’Antonio e, da allora, accoglie migliaia di pellegrini e devoti in preghiera.

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Il nuovo Delegato pontificio per il Santo fa il suo ingresso solenne domenica 8 ottobre

L’8 ottobre fa il suo ingresso nella Basilica di Sant'Antonio a Padova S.E. monsignor Diego Giovanni Ravelli, arcivescovo titolare di Recanati, nominato lo scorso giugno da papa Francesco nuovo Delegato pontificio per il Santuario antoniano. Lo intervista in esclusiva Sabina Fadel sul «Messaggero di sant’Antonio» di ottobre.

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