Il miracolo
Antonio era in Francia, a Tolosa, una città al centro dell’eresia Catara, la quale negava la bontà del mondo materiale, come pure la presenza del Cristo nell’Eucaristia. Antonio ebbe parecchi dibattiti pubblici con loro e, sebbene non riuscissero a smentire il Santo, non erano disposti ad ammettere i loro errori. Un giorno uno di loro pretese una dimostrazione miracolosa, “Se riesci a far sì che la mia mula si inginocchi dinanzi a ciò che tu chiami il corpo del Signore, io crederò quello che dici.” Antonio non voleva mettere Dio alla prova, tuttavia era impossibile per lui sottrarsi alla sfida, quindi fu costretto ad accettare la sfida e ad affidarne l’esito a Dio. Per tre giorni l’eretico tenne la musa rinchiusa nella stalla senza darle da mangiare. Al terzo giorno una grande folla si radunò nella piazza centrale. Antonio celebrò la messa in una piccola cappella, e poi uscì portando con sé il Santissimo Sacramento. Nel frattempo anche la mula era stata portata in piazza, e le fu messo di fronte un bel mucchio di fieno. Antonio disse ad alta voce, “Mula! Avvicinati ed inchinati dinanzi al Santissimo Sacramento, il tuo Creatore!” Immediatamente la bestia si avvicinò, e piego sia le ginocchia che la testa dinanzi al Santissimo Sacramento. Il padrone della mula e, con lui, molti eretici, ritornarono alla fede Cattolica.
Meditiamo
Il miracolo della mula ovviamente ci porta a riflettere sulla reale presenza di Cristo nell’Eucarestia. Nel Vangelo di Giovanni leggiamo: “Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, ma come sappiamo la presenza di Cristo non termina con la morte di Gesù. Il terzo giorno il Signore è risorto e continua a dimorare tra di noi, attraverso Chiesa. Pertanto ogni qual volta partecipiamo alla Santa Messa incontriamo Gesù nel modo più profondo, intimo. Sentiamo la sua Parola attraverso la Sacra Scrittura, preghiamo con i nostri fratelli e sorelle e soprattutto ci uniamo al Signore in modo concreto proprio attraverso l’eucarestia, il corpo e il sangue di Cristo.