Il miracolo del bicchiere (video-meditazione)

Realizzata in occasione della Tredicina 2017 - Giorno 2, giovedì 1 giugno 2017

Il miracolo

Durante il rinascimento gli artisti traevano ispirazione dai resti della civiltà greco-romana, ed è per questa ragione che tutti i personaggi in questa scena sono vestiti da antichi romani. Un giorno arrivò a Padova un cavaliere di nome Aleardino da Salvaterra, che da sempre aveva deriso i fedeli cattolici considerandoli ignoranti o ingenui. Mentre si trovava a tavola, i commensali cominciarono a raccontargli con grande entusiasmo dei tanti miracoli operati da Sant’Antonio, e allora lui, svuotato il suo bicchiere di vetro, disse: “Se colui che voi affermate esser Santo farà restare illeso questo bicchiere di vetro, io crederò che sia vero tutto quello che vi sforzate di farmi credere a proposito di lui”. Dal tavolo dove pranzava scagliò con forza per terra il bicchiere che però miracolosamente non si ruppe. Anzi si dice che invece si ruppero le mattonelle sulle quali il bicchiere era caduto. Davanti a questo miracolo, Aleardino si convertì.

Meditiamo

Penso che questo miracolo ci spinga a riscoprire la nostra identità di Cattolici. E il grande principio del Cattolicesimo è l’incarnazione: Dio che si fa uomo: “Il verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”. Ma che continua anche a farsi uomo nello spazio e nel tempo attraverso il ministero della Chiesa. Dio che continua a farsi carne nei sacramenti, nel pane e nel vino, nell’olio e nel sale, nell’imposizione delle mani, nella benedizione, nell’assoluzione dai peccati. Nei gesti e nei canti della Liturgia, nell’amorevole cura del papa e dei vescovi, dei sacerdoti. Nell’amore ai poveri. Nelle parole e nell’esempio dei Santi.