Ascoltiamo
«In quel tempo, Ezzelino da Romano opprimeva Padova e i territori circostanti. Antonio lo aggredì con queste parole: “O nemico di Dio, tiranno spietato, fino a quando non smetterai di versare sangue innocente e cristiano?”»
(Libro dei miracoli di sant'Antonio)
Meditiamo
Più che un miracolo questa è una sconfitta per Antonio! Ha affrontato il tiranno Ezzelino con la speranza di portare pace nel suo cuore e nella vita della città di Padova… ma senza riuscirci. Eppure, aldilà del risultato, Antonio ci ha indicato la strada giusta: la strada del dialogo e dell’incontro, l’unica vera “strategia” che abbiamo per superare le situazioni difficili, che fanno parte della vita, in famiglia, negli ambienti di lavoro, a volte anche nelle nostre comunità cristiane. Solo attraverso il dialogo aperto e sincero può accadere il miracolo della comunione nelle relazioni con gli altri.
Preghiamo
Non puoi portare i pesi di un altro, se prima non ti liberi dei tuoi! Se sarai un uccello del cielo, un giglio del campo, allora potrai portare i pesi, cioè le tribolazioni del prossimo, come fossero il tuo bagaglio. Così adempirai la legge dell’amore, la carità di Cristo, “il quale portò i nostri peccati nel suo corpo sul legno della croce”.
Riflettiamo
- Quando mi trovo a gestire dei conflitti cerco di far prevalere il mio punto di vista o ascolto le ragioni dell'altro?
- Di fronte ad un torto ricevuto provo rancore e il desiderio di vendetta o cerco di dialogare con la persona che ha provocato il mio risentimento?
- Sull'esempio di sant'Antonio, voglio essere strumento di pace e di perdono in una situazione che sta facendo soffrire la mia famiglia?
Preghiera a sant'Antonio
Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace:
dove è odio, fa’ ch'io porti l’amore,
dove è offesa, ch'io porti il perdono,
dov'è discordia ch'io porti l'unione,
dov'è dubbio fa' ch'io porti la fede,
dove è l'errore, ch'io porti la verità,
dove è la disperazione, ch'io porti la speranza.
Dove è tristezza, ch'io porti la gioia.