Si avvicina la solennità della Pasqua e non è possibile, al presente, celebrare il sacramento della Riconciliazione nella forma consueta (accusa dei peccati e assoluzione individuale).
Si ricorda ai fedeli che possono ottenere il perdono dei peccati, anche gravi, chiedendolo a Dio con una preghiera di pentimento sincero (come il Confesso a Dio onnipotente, l’Atto di dolore, l’Agnello di Dio…) e l’impegno di ricevere quando possibile l’assoluzione sacramentale, come dispone il Catechismo della Chiesa Cattolica, nn. 1451-1452.
Si tratta della “confessione di desiderio”, che accompagnata dalla “contrizione perfetta”, espressa con una delle preghiere sopra ricordate e dal votum sacramenti (cioè il proposito di ricevere l’assoluzione sacramentale quando sarà possibile), comporta il perdono dei peccati, anche gravi, commessi. Lo ha ricordato lo stesso Papa Francesco nell’omelia della Messa celebrata a Santa Marta il 20 marzo scorso: “Se tu non trovi un sacerdote per confessarti, parla con Dio, è tuo Padre, e digli la verità: Signore ho combinato questo, questo, questo… scusami, e chiedigli perdono con tutto il cuore, con l’Atto di Dolore e promettigli: Dopo mi confesserò, ma perdonami adesso. E subito, tornerai alla grazia di Dio”.
La Penitenzieria della Basilica del Santo riaprirà per le confessioni individuali quando ci saranno le condizioni di sicurezza, come le Autorità preposte indicheranno.
Per l’impossibilità di accostarsi alla S. Comunione sacramentale, i fedeli possono ricorrere alla Comunione spirituale con la seguente preghiera:
Gesù mio, credo che sei realmente presente del Santissimo Sacramento.
Ti amo sopra ogni cosa e ti desidero nell’anima mia. Poiché ora non posso riceverti sacramentalmente, vieni almeno spiritualmente nel mio cuore.
Come già venuto, io ti abbraccio e tutto mi unisco a te; non permettere che mi abbia mai a separare da te.
Infine, tutto il Popolo santo di Dio, pur non potendo partecipare alle celebrazioni liturgiche, ricordi il grande valore della Liturgia delle Ore (in particolare le Lodi mattutine e i Vespri): essa è autenticamente Liturgia della Chiesa, anche nel caso in cui non sia presente un ministro ordinato.