Il miracolo
In una città della Toscana vi era un cavaliere ricco e nobile, ma molto irascibile e spesso anche molto violento. Un giorno, la moglie, donna buona e virtuosa, probabilmente gli rispose in modo affrettato e lui si arrabbiò in modo incredibile. La percosse violentemente con pugni e calci, la tirò per i capelli da una stanza all’altra e alla fine la trafisse al petto con un coltello, lasciandola praticamente in fin di vita.
Servitori e familiari accorsero subito; trasportarono la povera donna nella sua stanza e la adagiarono sul letto cercando di fare il loro meglio per assisterla.
Nel frattempo, il marito pentitosi e rendendosi conto di aver agito davvero in modo disumano corse da Sant’Antonio che in quel periodo si trovava in quella città. Appena lo ebbe trovato, il cavaliere si inginocchiò davanti al Santo implorandolo di perdonarlo e di salvare la povera moglie. Il Santo lo rimproverò e poi lo seguì. Giunto nella stanza della donna s’inginocchiò accanto a lei chiedendo al Signore di ridarle vita e salute. Appena Antonio ebbe terminato la sua preghiera, la donna si alzò completamente ristabilita.
Meditiamo
Questo miracolo ci invita a riflettere sulla condizione della donna oggi. Dobbiamo riconoscere che purtroppo viviamo ancora in una società dove le donne sono discriminate, sottovalutate sul lavoro e spesso vittime di violenza. E di certo non si fa molto per promuovere una cultura che riconosca e proclami l’uguale dignità e responsabilità della donna rispetto all’uomo.
Certo qualche passo avanti è stato fatto; d’altra parte non siamo più ai tempi di sant’Antonio. Tuttavia, ancor oggi ci troviamo di fronte ad antiche e nuove forme di violenza e di schiavitù nei confronti della donna: rapimenti e aggressioni sessuali, il traffico della prostituzione, nozze obbligate, aborto imposto, conversione obbligata ad un’altra religione… senza poi contare la violenza domestica e i femminicidi.
In uno dei suoi discorsi, Papa Francesco ha detto: “Quante donne sono sopraffatte dal peso della vita e dal dramma della violenza! Il Signore le vuole libere e in piena dignità”.