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Firmato nella Chiesa di Sant’Antonio a Terni il gemellaggio tra il “Cammino dei Protomartiri Francescani” e “Il Cammino di Sant’Antonio”

Ieri sera, 16 gennaio, a Terni, nella Chiesa di Sant’Antonio, che dal 2010 è Santuario diocesano dei Protomartiri francescani, al termine della solenne celebrazione eucaristica per la festa dei Protomartiri francescani, è stato ratificato il gemellaggio tra “Il Cammino di Sant’Antonio” e il “Cammino dei Protomartiri Francescani”, siglato per le vie brevi il 13 giugno dello scorso anno. Il progetto coinvolge quattro realtà cattoliche: la Diocesi di Terni-Narni-Amelia, rappresentata dal Vescovo mons. Francesco Antonio Soddu, già presidente di Caritas Italiana; la Provincia Italiana di S.

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Dal 18 al 25 gennaio la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”

La “Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani” si svolge dal 18 al 25 gennaio (nell'emisfero australe, dove gennaio normalmente è un periodo di vacanza, le chiese spesso la celebrano intorno alla Pentecoste). Il tema di quest’anno si basa sul Vangelo di Luca: «Amerai il Signore Dio tuo ... e il prossimo tuo come te stesso» (Luca 10,27).

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METAVERSO E IA

E' uscito il numero di gennaio del «Messaggero di sant'Antonio».
Vai al sommario e leggi alcuni articoli di questo mese.

Le nuove tecnologie, soprattutto l’intelligenza artificiale (IA),
stanno modificando il modo di rapportarci alla realtà.
Come ci poniamo di fronte a esse?
Per prima cosa è importante conoscere questo complesso mondo.

Foto: PEOPLEIMAGES / GETTY IMAGES

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«Vedere con gli occhi del corpo», il primo presepe di san Francesco nel Natale 1223

Ottocento anni fa, nella Notte Santa del 1223, a Greccio (Rieti), Francesco d’Assisi, coinvolgendo gli abitanti del paese, rievocò la nascita di Gesù a Betlemme.

Frate Francesco volle «rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello».

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L’incendio della Basilica del 1749, sul «Messaggero di sant’Antonio» il resoconto dell’evento

Nella notte tra il 28 e il 29 marzo 1749 un incendio devastò il Santuario antoniano. Solo l’intervento di un manipolo di coraggiosi preservò le reliquie antoniane dal fuoco. E la generosità del «popolo di Antonio» restituì presto la chiesa al culto.

Sicuramente non dovevano essere mancati altri piccoli incendi – domati senza danni eccessivi – in una struttura che ha molti inserti lignei, ma nessuno fu così drammaticamente tragico come quello.

Fra Luciano Bertazzo racconta sul «Messaggero di sant’Antonio» quella catastrofe che impressionò molto la città e non solo.

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Che in questo nuovo anno «Il Signore ti sorrida»

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Quale l’augurio per voi iniziando questo nuovo anno da Padova, dalla Basilica di Sant’Antonio?

Lo trovo nelle parole della liturgia: «Il Signore ti sorrida».

È con questa certezza nel cuore che vogliamo affrontare questo tempo. Difficile, complicato.

Le speranze di pace che portavamo nel cuore sono rimaste deluse. Anzi, nel corso dell’anno 2023 si sono aperti nuovi conflitti. Sono emerse nuove criticità: penso alla povertà di tante persone, famiglie, bambini.

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