Martedì 11 febbraio si celebra la Giornata Mondiale del Malato, una ricorrenza particolarmente sentita che in quest’anno Giubilare assume ancor più un significato di speranza.
Nella nostra basilica le messe seguiranno gli orari feriali, in particolare la celebrazione delle ore 18.00 sarà trasmessa come di consueto anche in diretta streaming web, social e tivù.
Alla sera, alle ore 20.45 la basilica aprirà le sue porte a tutti per un momento speciale particolarmente sentito "La speranza non delude": l'Adorazione eucaristica e la Preghiera di intercessione per i malati e per tutte le persone che si dedicano alla loro assistenza e cura.
Preghiera per la 33° Giornata Mondiale del Malato
L’ufficio Nazionale per la Pastorale della Salute della Conferenza Episcopale Italiana ha preparato anche una preghiera per la 33° Giornata Mondiale del Malato, che riportiamo qui:
Preghiera per la XXXIII Giornata Mondiale del Malato
Dio, Padre della vita,
insegnaci come il soffrire
possa diventare luogo di apprendimento della speranza.
Signore Gesù,
hai scelto di condividere la sofferenza dell’uomo.
Rinnova il nostro amore e fai sorgere la stella della speranza.
Spirito consolatore,
rafforza la speranza,
sostieni i sofferenti nella solitudine,
insegnaci a soffrire con l’altro, per gli altri.
Trinità beata, insegnaci a credere,
sperare e amare come Maria nostra Madre.
Amen
Scarica la preghiera per la Giornata Mondiale del Malato 2025
Dal Messaggio di Papa Francesco per la 33° Giornata Mondiale del Malato
«Celebriamo la XXXIII Giornata Mondiale del Malato nell’Anno Giubilare 2025, in cui la Chiesa ci invita a farci “pellegrini di speranza”. In questo ci accompagna la Parola di Dio che, attraverso San Paolo, ci dona un messaggio di grande incoraggiamento: «La speranza non delude» (Rm 5,5), anzi, ci rende forti nella tribolazione.
Sono espressioni consolanti, che però possono suscitare, specialmente in chi soffre, alcune domande. Ad esempio: come rimanere forti, quando siamo toccati nella carne da malattie gravi, invalidanti, che magari richiedono cure i cui costi sono al di là delle nostre possibilità? Come farlo quando, oltre alla nostra sofferenza, vediamo quella di chi ci vuole bene e, pur standoci vicino, si sente impotente ad aiutarci? In tutte queste circostanze sentiamo il bisogno di un sostegno più grande di noi: ci serve l’aiuto di Dio, della sua grazia, della sua Provvidenza, di quella forza che è dono del suo Spirito (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1808)».
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