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Pubblicato il 03 Agosto 2024

Arte e spiritualità nel complesso museale antoniano

Visita il Museo Antoniano, la Scoletta del Santo e l'Oratorio di San Giorgio

Non solo la Basilica del Santo, ma l'intero complesso museale antoniano merita una visita. Tre i siti principali: il Museo Antoniano, che include la mostra permanente "Donatello al Santo" e il Museo della Devozione popolare, l'Oratorio di San Giorgio, cappella gentilizia funeraria dei marchesi Lupi di Soragna (seconda metà del Trecento) dipinta da Altichiero da Zevio (dal 2021 dichiarato Patrimonio mondiale Unesco, insieme ad altri sette cicli pittorici della Città di Padova denominati "Padova Urbs Picta) e la Scoletta del Santo.

A questi si aggiunge una piccola perla: Antonius, percorso multimediale immersivo sulla vita e le opere del Santo, per conoscere meglio sant'Antonio, la nascita della Basilica e le opere dei frati che rendono attuale il messaggio antoniano.

Da ricordare che il complesso antoniano custodice anche altri due degli otti siti della Padova Urbs Picta: la Basilica e il convento del Santo (opere di Giotto nella Cappella della Madonna Mora, nella Cappella delle Benedizioni e nella Sala del Capitolo, di Giusto de’ Menabuoi nella Cappella del Beato Luca Belludi, di Altichiero da Zevio e Jacopo Avanzi, nella Cappella di San Giacomo).

 

I SITI MUSEALI ANTONIANI

Museo Antoniano

Vera e propria “stanza delle meraviglie”, raccoglie al suo interno tesori artistici realizzati nei secoli per la Basilica e per la Veneranda Arca: dipinti, sculture, gessi, paramenti sacri, arazzi, oreficerie. Vi sono esposti autentici capolavori. Tra questi: la lunetta affrescata da Mantegna per il portale della Basilica, le tarsie lignee quattrocentesce, la preziosa Navicella di arte orafa tedesca del Cinquecento, le pale d’altare di Tiepolo, Carpaccio e Piazzetta, un raro paramento liturgico tessuto a Lione nel Settecento.
Ospita inoltre la mostra permanente dedicata a “Donatello al Santo”, con fotografie, calchi in gesso e pannelli informativi, e un busto del Gattamelata (quest’ultimo tattile per le persone non vedenti), che permettono al visitatore di vedere da vicino i capolavori che il celebre artista fiorentino realizzò per il Santo.
Fa parte del museo anche la sezione della Devozione popolare, che raccoglie gli ex-voto donati alla Basilica dai fedeli come ringraziamento delle grazie ricevute da sant’Antonio: tante testimonianze di fede e amore che permettono di percepire ancor più chiaramente la grandezza del fenomeno della devozione verso Antonio, oltre ad essere un’interessante fotografia dell’evoluzione delle mode e del gusto attraverso i secoli.
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Oratorio di San Giorgio

Affacciato sul sagrato della Basilica del Santo sorge l’Oratorio di San Giorgio, mausoleo di famiglia iniziato da Raimondino Lupi di Soragna per accogliere le spoglie di Bonifacio, edificato seguendo il medesimo modello architettonico e modalità narrativa della Cappella degli Scrovegni, dopo oltre settant’anni dalla sua realizzazione. L'Oratorio di San Giorgio presenta un ciclo pittorico dipinto ancora una volta da Altichiero, che ne decora completamente le pareti interne, tra il 1379 e il 1384, con la collaborazione di Jacopo da Verona. Nell'ambito del sito seriale “I cicli affrescati del XIV secolo di Padova”, il ciclo segue il percorso iniziato da Altichiero nella Cappella di San Giacomo con la ricerca dell'illusionismo prospettico, in particolare nelle architetture, del rapporto tra spazio reale e dipinto, con un'attenzione nuova alla luminosità del colore.
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La Scoletta del Santo

Prestigiosa sede dell’Arciconfraternita di sant'Antonio di Padova a far data dal 1427, contiene pregevoli opere d’arte fatte realizzare dall'Arciconfraternita nel corso dei secoli per educare i propri membri alla vita cristiana attraverso gli insegnamenti e le esperienze di vita e di apostolato di sant'Antonio.
Il cuore della Scoletta è rappresentato senz’altro dalla Sala Priorale con il suo meraviglioso ciclo di dipinti rinascimentali tra i quali spiccano, a fianco di quelli di Girolamo Tessari, Bartolomeo Montagna, Jacopo da Verona, Domenico Campagnola, Antonio Buttafuoco, i tre realizzati da Tiziano Vecellio nel 1511, folgorante anteprima della sua geniale pittura e momento d’inizio del Rinascimento della pittura veneta.
Un ciclo ricco di informazioni storiche che suscita una sensazione di magnificenza ancor oggi. La Scoletta dopo cinque secoli è tutt'ora usata dai confratelli antoniani per la vita associativa.
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Info e orari siti museali del Santo