[news del 17/12/2020 aggiornata a gennaio 2021]
Fino al 31 gennaio nelle cappelle radiali all'interno della Basilica del Santo saranno esposti una decina di Presepi artistici che faranno rivivere in miniatura il tema della Natività e del Natale in diverse ambientazioni e luoghi, dalla città di Venezia ai paesaggi agresti, fino alla raffigurazione del primo dei presepi nella storia: quello voluto da san Francesco a Greccio nel Natale del 1223, da cui ha avuto avvio questa importante tradizione della storia italiana.
Cinque i presepisti che celebrano la Sacra Famiglia nella semplicità della vita quotidiana e una decina le opere allestite: nella Cappella delle Reliquie un grande diorama del presepe di Greccio di Nicolò Celegato e Mauro Marcato, rispettivamente di Selvazzano Dentro e Pieve di Curtarolo (PD), nella Cappella di San Leopoldo d’Ungheria 8 diorami di Stefano Facchin di Selvazzano Dentro (PD) con ambientazioni varie, nella Cappella di Santo Stefano un presepe che raffigura la Natività in una corte contadina di fra Giambattista Scalabrin (fra Giambo, frate della Basilica del Santo) e Antonio Alessi di Tavo di Vigodarzere (PD).
Sabato 19 dicembre alle ore 16.45 si terrà la Benedizione dei Presepi allestiti. L’accesso in basilica sarà come di consueto regolamentato e distanziato, secondo le norme anti-Covid. Nel rispetto del distanziamento sociale e senza creare assembramenti si potrà sostare davanti ai presepi per un momento di meditazione personale.
I presepi saranno visibili tutti i giorni fino a fine gennaio (inizialmente doveva essere fino al 10 gennaio), negli orari di apertura del santuario: giorni feriali ore 6.15 - 19.00, giorni festivi ore 6.15 - 19.30.
IL VIDEO-RACCONTO DI P. MARIO SUL PRESEPE
Al presepe, agli animali che lo animano e al mistero dell’Incarnazione p. Mario Conte, direttore editoriale di «Messenger of Saint Anthony», ha dedicato un suggestivo video-racconto che prende spunto da una favola natalizia, L’Asinello di Charles Tazewell.
Clicca sul link e Guarda il video di p. Mario e Asinello oppure sfoglia la gallery fotografica e troverai il video anche lì.
I PRESEPI ARTISTICI IN BASILICA
Greggio 1223 nella Cappella delle Reliquie – Il diorama racconta il primo Presepio ricreato da San Francesco la Notte di Natale del 1223, nella zona rupestre di Greccio in provincia di Rieti. La mangiatoia è centrale all'interno della grotta, mentre tutti i personaggi e gli animali hanno un'univoca convergenza verso il Bambino. Non ci sono personaggi che rappresentano Maria e Giuseppe, ma solamente un bue e un asino davanti a una mangiatoia con del fieno e un piccolo lenzuolo bianco. Con questa rappresentazione il Santo di Assisi voleva far provare alla gente di Greccio, la gioia e la profonda spiritualità che lui stesso a sua volta aveva provato, visitando di persona i luoghi della nascita di Cristo in Terra Santa, qualche anno prima.
Mauro Marcato è ideatore della scena, dei numerosi simbolismi iconografici e delle figure in terracotta. Tra questi anche un san Francesco, chino sulla mangiatoia, accompagnato da due personaggi d’eccezione: sant’Antonio e san Leopoldo Mandic. La scenografia è realizzata da Nicolò Celegato che ha riprodotto gli scorci tipici di quel luogo, tra i quali il Sacro Speco di Poggio Bustone, il paese di Greccio, Labro.
I diorami nella Cappella di San Leopoldo d’Ungheria - Tra i suoi diorami, dei quadri tridimensionali racchiusi in una scatola, il presepista Stefano Facchin ha selezionato per il Santo alcuni dei presepi più suggestivi tra quelli realizzati nella sua ventennale attività, come l’Adorazione dei Magi in un interno veneziano d’altri tempi, con un Palazzo Ducale che si scorge dietro le finestre della sala; un diorama originale che raffigura un presepe allestito all’interno di una chiesa; l’apparizione dell’angelo in una casa; un presepe ambientato in Egitto.
Il Presepio popolare contadino nella Cappella di Santo Stefano - Il presepe realizzato da fra Giambo, frate della basilica del Santo, in collaborazione con Antonio Alessi offre uno semplice spaccato della vita contadina. Una semplice scena di vita agricola, di vita famigliare, la tipica corte di campagna dove ogni giorno ci si incontra, si dialoga, ci si conosce. Ecco allora la lavandaia che va a stendere i panni, una coppia di anziani che attinge acqua al pozzo per il suo asino, il costruttore di cesti in vimini, l’uomo che macina il grano, una donna anziana in cucina che scalda l’acqua, una donna che prepara la tavola tagliando il pane segno di festa e fraternità, un contadino che munge in stalla e che offre alla Sacra Famiglia un posto per ripararsi e per far nascere Gesù.
Le statue in movimento, in resina, altezza 30 cm sono realizzate dal maestro Leandro Messi, presepista di Recanati – Loreto.