Ascoltiamo
«Mai da solo ho mangiato il mio pane senza che ne mangiasse anche il povero. Chi ha fatto me nel seno materno, non ha fatto anche lui?».
(Gb 31, 15.17)
«Riponi la tua elemosina nel seno del povero ed essa sarà per te come una preghiera».
(Sant’Antonio, La Risurrezione del Signore/2)
Meditiamo
È la voce della coscienza di Giobbe, che pur ridotto alla miseria dagli eventi della vita conserva la luce interiore del bene compiuto. Da credente, egli ha trovato la motivazione più profonda della sua solidarietà nel fatto che, al di là di ogni altra differenza, siamo tutti creature di Dio. Sant’Antonio, con il suo stesso esempio, ci ha insegnato che è necessario operare sia con il cambiamento delle strutture sociali che, in silenzio, con la nostra carità. E in proposito ci ricorda che l' elemosina, dono per il povero, diviene per chi la compie fonte di grazia e perdono.
Preghiamo
«Spirito Santo, liberaci dalla tristezza di non saperci più indignare per i soprusi consumati sui poveri. E preservaci dalla tragedia di dover riconoscere che le prime officine della violenza e dell’ingiustizia sono ospitate nei nostri cuori».
(Don Tonino Bello, «Spirito Santo, torna a parlarci»)
Riflettiamo
- Come guardo al povero: per giudicarlo frettolosamente? Per comprenderlo?
- Mi interesso del problema dei poveri? Conosco bene le istituzioni civili e religiose che operano in loro favore? E le prassi intelligenti maturate in tal senso?
- Personalmente faccio qualcosa per i poveri? Con la parola e/o con le opere?
Preghiera a sant'Antonio
Caro sant’Antonio, tu che hai saputo parlare e agire con forza a favore dei poveri, guarda alle tante forme di povertà presenti nel mondo intero e fa che il sentimento di compassione che fiorisce in noi non appassisca rapidamente.