In occasione della Solennità dell’Assunta, domenica 15 agosto, le celebrazioni in basilica seguiranno gli orari festivi:
Apertura santuario: 6.15
SS. Messe: 6.30 - 8.00 - 9.00 - 10.00 - 11.00 - 16.00 - 17.00 - 18.00
ATTENZIONE: numero dei posti limitato in rispetto delle norme di distanziamento! [le messe delle ore 11 e 18 sono trasmesse in diretta tv e streaming]
Chiusura santuario: 19.30
La partecipazione alla celebrazione eucaristica o la visita in basilica del Santo può essere l’occasione di ammirare le molteplici immagini mariane che impreziosiscono il complesso del Santo e che ne fanno una vera e propria “Via Marialis” per favorire la conoscenza della figura della Madre di Dio.
Dalla Madonna del Pilastro, simbolo della Vergine dell'accoglienza, all’Assunta dell’Annigoni, immagine della Vergine sostegno e difesa della nostra fede, dalla Madonna Mora, la Mater Dei, alla Madonna di Donatello, Vergine Missionaria, fino alla Madonna del pulpito, sede della sapienza, e a un’inedita Arca del Santo, un vero e proprio scrigno dello stile materno-mariano di sant’Antonio, amante di Maria, vista come porto sicuro attraverso il Vangelo di Matteo.
E ancora, la Madonna fra i Santi del Montagnana (Regina degli apostoli e dei Santi), l’Immacolata del Casanova (Vergine della nuova creazione), la Madonna in trono tra i santi Felice II Papa e Caterina d’Alessandria, chiamata popolarmente Madonna delle Messe (Vergine madre della consolazione), la Madonna della Lunetta (Vergine dell’Ordine dei Minori), la Stabat Mater di Altichiero (Vergine del coraggio presso la croce) e l’Incoronazione nell’andito verso il chiostro (Vergine regina dell'Universo).
Del resto, l’attuale Cappella della Madonna Mora costituiva il nucleo originario della chiesetta di Santa Maria Mater Domini, in cui frate Antonio, nel 1231, ormai prossimo alla morte, chiese di essere portato e sepolto. Dal piccolo edificio dell’epoca, dove trovarono riposo inizialmente le spoglie del Santo, si sviluppò nel tempo l’attuale basilica.
photo credit: Gloria di sant’Antonio. Affresco di Pietro Liberi (1665), Basilica del Santo, volto della sacrestia - Archivio «Messaggero di sant’Antonio»