Con decreto legge N. 105 del 23 luglio 2021 il Governo ha stabilito che dalla scorsa estate è necessario essere in possesso della certificazione verde Covid-19 (Green Pass) per accedere a una serie di servizi e attività, compreso l'ingresso ai musei, altri istituti e luoghi della cultura e mostre.
Con l'entrata in vigore di tali disposizioni anticovid sono cambiate quindi le modalità di accesso ai tre siti del complesso museale della Pontificia Basilica di Sant’Antonio a Padova, un prestigioso patrimonio culturale e di devozione antoniano che comprende il Museo Antoniano, con accesso dal Chiostro del Beato Belludi, e l'Oratorio di San Giorgio e la Scuola del Santo, con accesso dal sagrato della basilica.
Queste le novità per ammirare il complesso museale antoniano:
- unico punto di biglietteria all’Ufficio informazioni della basilica (Chiostro della Magnolia).
- verifica della validità del cosiddetto Green pass.
All'interno dei locali e delle sale museali è obbligatorio indossare la mascherina e mantenere il distanziamento personale (decade l'obbligo di ingressi contingentati)
È comunque consigliata la prenotazione per i gruppi, anche di poche persone, telefonando all’Ufficio informazioni della Basilica (tel. 049-8225652), aperto tutti i giorni con orario: 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00.
Resta in vigore il biglietto unico per i tre siti e il sistema di riduzioni e agevolazioni, come l’ingresso gratuito per i bambini fino ai 6 anni e il “biglietto famiglia”.
Invariati giorni e orari di visita: dal martedì al domenica, con orario 9.00 – 13.00 e 14.00 – 18.00.
Rimarrà invece ancora inaccessibile "Antonius", il percorso multimediale immersivo sulla vita e le opere di sant'Antonio.
I SITI MUSEALI ANTONIANI
Museo Antoniano
Vera e propria “stanza delle meraviglie”, raccoglie al suo interno tesori artistici realizzati nei secoli per la Basilica e per la Veneranda Arca: dipinti, sculture, gessi, paramenti sacri, arazzi, oreficerie. Vi sono esposti autentici capolavori. Tra questi: la lunetta affrescata da Mantegna per il portale della Basilica, le tarsie lignee quattrocentesce, la preziosa Navicella di arte orafa tedesca del Cinquecento, le pale d’altare di Tiepolo, Carpaccio e Piazzetta, un raro paramento liturgico tessuto a Lione nel Settecento.
Ospita inoltre la mostra permanente dedicata a “Donatello al Santo”, con fotografie, calchi in gesso e pannelli informativi, e un busto del Gattamelata (quest’ultimo tattile per le persone non vedenti), che permettono al visitatore di vedere da vicino i capolavori che il celebre artista fiorentino realizzò per il Santo.
Fa parte del museo anche la sezione della Devozione popolare, che raccoglie gli ex-voto donati alla Basilica dai fedeli come ringraziamento delle grazie ricevute da sant’Antonio: tante testimonianze di fede e amore che permettono di percepire ancor più chiaramente la grandezza del fenomeno della devozione verso Antonio, oltre ad essere un’interessante fotografia dell’evoluzione delle mode e del gusto attraverso i secoli.
Oratorio di San Giorgio
Fu costruito e affrescato da Altichiero da Zevio su committenza di Raimondino Lupi di Soragna, guerriero e diplomatico al servizio dei Carraresi. Con il suo importante ciclo di affreschi testimonia, alla fine del Trecento, come la fondamentale lezione di Giotto sia stata elaborata da uno dei protagonisti della pittura padovana dell’ultimo quarto del Trecento.
L’Oratorio di San Giorgio, assieme ad altri due cicli affrescati in Basilica del Santo (Cappella di San Giacomo e Cappella del beato Luca Belludi), partecipa alla candidatura collettiva di "Padova Urbs Picta" come sito seriale Unesco per i cicli affrescati del Trecento.
La Scoletta del Santo
Prestigiosa sede dell’Arciconfraternita di sant'Antonio di Padova a far data dal 1427, contiene pregevoli opere d’arte fatte realizzare dall'Arciconfraternita nel corso dei secoli per educare i propri membri alla vita cristiana attraverso gli insegnamenti e le esperienze di vita e di apostolato di sant'Antonio.
Il cuore della Scoletta è rappresentato senz’altro dalla Sala Priorale con il suo meraviglioso ciclo di dipinti rinascimentali tra i quali spiccano, a fianco di quelli di Girolamo Tessari, Bartolomeo Montagna, Jacopo da Verona, Domenico Campagnola, Antonio Buttafuoco, i tre realizzati da Tiziano Vecellio nel 1511, folgorante anteprima della sua geniale pittura e momento d’inizio del Rinascimento della pittura veneta.
Un ciclo ricco di informazioni storiche che suscita una sensazione di magnificenza ancor oggi. La Scoletta dopo cinque secoli è tutt'ora usata dai confratelli antoniani per la vita associativa.