Oggi, 7 febbraio 2020, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, a margine della cerimonia di inaugurazione di “Padova Capitale Europea del Volontariato 2020” tenutasi in Fiera, è stato in visita privata alla Pontificia Basilica di Sant'Antonio.
Ad accoglierlo, sul sagrato del santuario, il Delegato pontificio, Sua eccellenza mons. Fabio Dal Cin, il Rettore della Basilica, padre Oliviero Svanera, e il Presidente capo della Veneranda Arca di S. Antonio, Emanuele Tessari. Molti i devoti e i curiosi che lo hanno salutato con un caloroso applauso, sia all'arrivo che alla partenza.
All'interno, dopo un momento di raccoglimento e preghiera strettamente riservato alla Tomba del Santo, il Presidente Mattarella ha proseguito la visita recandosi al Confessionale-Memoriale del Servo di Dio padre Placido Cortese (1907-1944), accolto dal Vicepostulatore della Causa di canonizzazione, padre Giorgio Laggioni.
Davanti al confessionale di Cortese, frate del Convento del Santo e direttore del “Messaggero di sant'Antonio” che durante l'ultimo conflitto mondiale si prodigò per salvare e aiutare prigionieri politici, internati di guerra ed ebrei perseguitati dalla furia nazifascista (e per questo brutalmente torturato e assassinato dalla Gestapo), Mattarella ha ribadito l'importanza di custodirlo come luogo di memoria per ricordare quanto accaduto nella nostra storia recente.
Già prima di arrivare in Basilica, questa mattina, alla Fiera di Padova, Mattarella aveva ricordato pubblicamente il Servo di Dio con queste parole: «La passione sconfigge l’indifferenza. Quell’indifferenza che inizia nei confronti delle difficoltà e delle sofferenze degli altri e che, nella storia, è giunta a manifestarsi cinicamente persino in presenza di crudeli persecuzioni. Quell’indifferenza cui ebbe a ribellarsi Padre Placido Cortese». Qui il video integrale dell'intervento.
La visita si è conclusa alla Cappella delle Reliquie dove i frati minori conventuali hanno donato al Capo dello Stato il quadro "Sant'Antonio e padre Cortese, difensori degli oppressi", realizzato appositamente dal pittore Silvano Vecchiato e datato "Padova 2020". Il Presidente ha lasciato un affettuoso messaggio di ringraziamento nel registro della Basilica.
Si è registrato anche un fuori programma rispetto al cerimoniale, perchè Mattarella, molto sensibile agli aspetti artistici che contraddistinguono il santuario antoniano, ha voluto cambiare percorso per ammirare il presbiterio e l'altare maggiore con le statue bronzee del Donatello.
Il breve incontro odierno è stato molto intenso e partecipato. Il Rettore ha ribadito come il principale motivo della visita sia stata la figura di padre Cortese, molto cara al Presidente che ha espresso apprezzamento in più occasioni ufficiali. Oltre a quella di stamane alla cerimonia di “Padova Capitale Europea del Volontariato 2020”, anche il 25 aprile 2015 a Milano, nel discorso dedicato alla Resistenza, ricordando Cortese insieme ad altre figure di spicco della Padova di quegli anni come Marchesi e Franceschini, e lo scorso anno a Vittorio Veneto per il 74° Anniversario della Liberazione. Padre Svanera ha commentato che «sant'Antonio e padre Placido sono stati e sono esempi tutt'ora attuali e urgenti di solidarietà nei confronti del prossimo. Le parole che il Presidente ha pronunciato in Fiera nel ricordo del nostro confratello ci riempiono di gioia e di commozione».
Il Delegato pontificio ha ricordato come la visita sia stata un omaggio alla figura di sant'Antonio e, indirettamente, all'intera città di Padova che continua ad attingere al messaggio di pace e concordia che Antonio ha portato avanti durante la sua vita terrena, e che è una costante del servizio che sta svolgendo anche il Presidente Mattarella.
L'invito a visitare il Santo era stato formulato al Capo dello Stato dal Rettore e dal Vicepostulatore due anni or sono, l'8 febbraio 2018, in occasione della consegna, anche in quel caso in una cerimonia privata, da parte del Presidente della medaglia d'oro al merito civile conferita in memoria a padre Placido Cortese. Il prestigioso riconoscimento era stato assegnato ufficialmente da Mattarella già il 7 giugno 2017, ma la prima carica dello Stato aveva voluto consegnarla personalmente ai frati del Santo. La motivazione del conferimento della medaglia alla memoria esprime tutta l'ammirazione di Mattarella nei confronti di padre Cortese:
«Direttore del "Messaggero di S. Antonio", durante la seconda guerra mondiale e nel periodo della Resistenza si prodigò, con straordinario impegno caritatevole e nonostante i notevoli rischi personali, in favore di prigionieri internati in un vicino campo di concentramento, fornendo loro viveri, indumenti e denaro. Dopo l'8 settembre 1943 entrò a far parte di un gruppo clandestino legato alla Resistenza, riuscendo a far fuggire all'estero numerosi cittadini ebrei e soldati alleati, procurando loro documenti falsi. Per tale attività nel 1944 fu arrestato e trasferito nel carcere di Trieste, dal quale non fece più ritorno. Fulgido esempio di alti valori cristiani e di dedizione al servizio della società civile. 1942-1944 — Padova».