Giugno Antoniano

Pubblicato il 25 Giugno 2019

Il 28 giugno Simone Cristicchi chiude il Giugno Antoniano con il tour “Abbi cura di me”, una «preghiera d’Amore universale»

Nella serata verrà presentato il Progetto 2019 di Caritas sant’Antonio per realizzare un centro di riabilitazione e formazione professionale in Togo a favore dei malati psichiatrici. L’artista romano da tempo sensibile al tema della malattia mentale

Se la 13° edizione del Giugno Antoniano, ormai al termine, ha scelto come tema l’incontro con l’altro e il diverso, in una dimensione di dialogo e reciproca conoscenza interreligiosa e interculturale o, meglio, di “fratellanza umana” (per dirla con le parole del Documento di Abu Dhabi per la pace mondiale e la convivenza comune firmato da papa Francesco e dal Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb), il concerto-evento di chiusura del Giugno Antoniano, che si terrà venerdì 28 giugno ore 20.45 nel sagrato della Basilica del Santo a Padova, non poteva avere testimonial migliore di Simone Cristicchi e del suo “Abbi cura di me tour”, dal titolo del suo singolo che ha incantato il pubblico del 69° Festival di Sanremo. «Nei versi della canzone, ricorre il tema millenario dell’accettazione, della fiducia, dell’abbandonarsi all’altro da sé, che sia esso un compagno, un padre, una madre, un figlio o Dio. Nelle mie intenzioni, questo brano vuole essere una preghiera d’Amore universale, una dichiarazione di fragilità, una disarmante richiesta d’aiuto», ha dichiarato l’artista che sul palco sanremese con questo brano ha raccolto una commovente standing ovation da parte del pubblico ed è stato insignito del Premio Sergio Endrigo alla Miglior interpretazione e del Premio Giancarlo Bigazzi per la Miglior composizione musicale.

Il concerto a ingresso gratuito raccoglie i più grandi successi del cantautore romano. Oltre ad “Abbi cura di me”, il nuovo tour ripercorre tutta la sua straordinaria carriera partendo dai giorni nostri, ai vari successi sanremesi fino agli esordi nel 2005 con il tormentone “Vorrei cantare come Biagio”. Un viaggio alla scoperta e alla riscoperta del mondo versatile e dalle mille sfaccettature di questo eclettico artista, che ha fatto della sottile ironia unita alla profonda riflessione la sua cifra stilistica.

Nel corso della serata verrà presentato il “Progetto 2019” che Caritas sant’Antonio, l’organizzazione senza scopo di lucro dei frati della Basilica di Sant’Antonio di Padova, realizzerà in Togo: un centro di riabilitazione e formazione professionale a favore dei più poveri tra i poveri, ovvero i malati psichiatrici. Nel Paese africano - classificato al 166° posto, su 168, nell’Indice dello Sviluppo Umano -, i “matti” non meglio diagnosticati sono spesso considerati posseduti dagli spiriti maligni o dal demonio, a seconda del credo, e l’unica medicina è spesso l’esorcismo.

Cristicchi è da tempo sensibile al tema della malattia mentale. In gioventù è stato ad esempio obiettore di coscienza e poi volontario in un centro d'igiene mentale, esperienza che lo colpì profondamente. Per la canzone “Ti regalerò una rosa”, vincitrice al 57° Festival di Sanremo nel 2007, ha trovato ispirazione dall’imponente manicomio di Girifalco, in Calabria. Un viaggio fisico e interiore, quello del cantautore, poi proseguito in altri ospedali psichiatrici d'Italia. Il brano, che si aggiudicò anche il Premio della Critica Mia Martini e il Premio della Sala Stampa Radio-TV, sintetizza in modo struggente alcune storie vere raccontategli dai pazienti che incontrò in quel viaggio. Il testo è una lettera d’amore dolorosa e dolcissima che Antonio (lo stesso nome del Santo!), un uomo con problemi psichiatrici, scrive a Margherita, la sua amata conosciuta nel manicomio dove è rinchiuso. Tra i passaggi dedicati alla malattia mentale: «Mi chiamo Antonio e sono matto / Sono nato nel '54 e vivo qui da quando ero bambino / Credevo di parlare col demonio / Così mi hanno chiuso quarant'anni dentro a un manicomio»; «Io sono come un pianoforte con un tasto rotto / L'accordo dissonante di un'orchestra di ubriachi / E giorno e notte si assomigliano / Nella poca luce che trafigge i vetri opachi / Me la faccio ancora sotto perché ho paura / Per la società dei sani siamo sempre stati spazzatura»; «I matti sono punti di domanda senza frase / Migliaia di astronavi che non tornano alla base / Sono dei pupazzi stesi ad asciugare al sole / I matti sono apostoli di un Dio che non li vuole / Mi fabbrico la neve col polistirolo / La mia patologia è che son rimasto solo / Ora prendete un telescopio… misurate le distanze / E guardate tra me e voi… chi è più pericoloso?».

Artista che negli anni ha saputo trattare argomenti anche spinosi, poco o mai affrontati, con rara delicatezza e sensibilità, o temi “scottanti” con ironia e sardonico sarcasmo, Cristicchi è un artista a tutto tondo: musicista, compositore, autore, scrittore, attore oltre che Direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo, con un grande talento per le arti grafiche. Tutte queste sfumature venerdì 28 giugno creeranno uno spettacolo perfetto per illuminare di emozioni, parole e suoni il sagrato della Basilica del Santo.

Ingresso gratuito. In caso di maltempo il concerto sarà annullato.

 

Vai al programma completo della 13 edizione del Giugno Antoniano 2019.
 

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