Il Natale di quest’anno lo vivremo nel segno del grande Giubileo, lo vivremo più che mai nel segno della speranza.
Lo ricordava Papa Francesco nella bolla di indizione: «Nell’Anno Giubilare saremo chiamati ad essere segni tangibili di speranza per tanti fratelli e sorelle che vivono in condizioni di disagio».
E per rendere concrete queste parole il Santo Padre ha voluto trasformare le consuete modalità per ottenere l’indulgenza plenaria in un più che mai concreto esercizio delle opere di misericordia.
Riscopriamo le opere di misericordia corporale. Riscopriamo le opere di misericordia spirituale.
Visitiamo i fratelli che si trovano in necessità o difficoltà (infermi, carcerati, anziani in solitudine, diversamente abili...), quasi compiendo un pellegrinaggio verso Cristo presente in loro.
Sosteniamo le opere di carattere religioso o sociale, specialmente a favore della difesa e protezione della vita in ogni sua fase e della qualità stessa della vita, dell’infanzia abbandonata, della gioventù in difficoltà, degli anziani bisognosi o soli, dei migranti.
Dedichiamo parte del nostro tempo libero ad attività di volontariato, che rivestono interesse per la comunità, o ad altre simili forme di personale impegno.
Nel Natale del Signore Dio si è fatto carne.
È bello pensare che ciascuno di noi è chiamato a diventare segno di speranza in questo tempo che desidera più che mai la pace, nella Terra di Gesù, in Ucraina, nelle nostre case, nei nostri cuori.
Il nostro incontro con Gesù che nasce ci aiuti a riscoprire la bellezza e la gioia di abbracciare il fratello che ci cammina accanto.
Ci renda protagonisti di un mondo più giusto e solidale, sull’esempio di sant’Antonio, nostro amico e fratello.
Buon Natale e buon 2025 dai frati della Basilica e del Messaggero di sant’Antonio!
p. Giancarlo Zamengo, direttore generale del «Messaggero di sant’Antonio»