Il cuore dell'avaro (video-meditazione)

Realizzata in occasione della Tredicina 2017 - Giorno 9, giovedì 8 giugno

Il miracolo

In una città della Toscana si stava celebrando in pompa magna il funerale di un uomo ricchissimo. Quando il feretro passò davanti ad Antonio, qualcuno lo sentì commentare che il defunto non meritava certo un tale onore dato che in vita aveva oppresso e sfruttato i poveri. “Il suo cuore è nella cassa dove tiene i soldi”, disse il Santo, facendo eco alle parole del Signore “Dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore”.

Fin qua tutto bene; però sembra che qualche parente del defunto, che in realtà era stato un terribile usuraio, se la fosse presa a male e che per dimostrare l’infondatezza della parole di Antonio chiamasse un chirurgo. Il chirurgo aprì il petto del defunto… e in effetti in cuore non c’era! E più tardi, quando i familiari dell’usuraio aprirono la cassa dove teneva il denaro fecero una macabra scoperta: là in mezzo alle monete c’era il suo cuore. Andò a finire che l’uomo non fu mai sepolto nel grande mausoleo che aveva predisposto per se stesso, ma in una grotta presso il fiume.

Al centro dell’affresco potete vedere il chirurgo che apre il petto dell’avaro e, a sinistra, un suo parente che ha appena trovato il suo cuore nella cassa  piena di monete.

La scheda del miracolo

Meditiamo

In molte sue prediche, Sant’Antonio denunciava coloro che pur avendo molto più del necessario, rifiutavano di condividerlo con i meno abbienti. Ed era estremamente duro con coloro che sfruttavano la povera gente per arricchire se stessi prestando denaro ad altissimo interesse, causando loro tante sofferenze, portandoli alla disperazione e spesso al carcere a vita. Ma Antonio non combatte solo con la predicazione, ma anche cercando di convincere le autorità della città a cambiare delle leggi e spesso ci riesce. Infatti nel 1231 il podestà di Padova stabilì che il debitore insolvente senza colpa non venisse imprigionato o esiliato, ma che dovesse dare solo ciò che aveva.

Con questo miracolo, Antonio ci stimola da una parte a liberarci dall’egoismo e dal materialismo (l’accumulo esagerato di denaro e di cose), e dall’altra ci stimola a combattere la povertà. Lo so non è facile combattere la povertà, però se riusciamo a voltare le spalle a idoli quali l’egoismo e il materialismo di sicuro possiamo avere molte possibilità.

L’egoismo è davvero una grande maledizione perché gli egoisti non solo non amano gli altri, ma non amano neppure se stessi. Il materialismo poi non è altro che la negazione dello spirito perché è il risultato logico del pensare che al di là di questo mondo non ci sia proprio niente.